03 dicembre 2008

Golpe di stato, aggiornamenti

Ancora una testimonianza del direttore di Radio Sol Mansi:

"...la Guinea sta vivendo giorni molto intensi e contrastanti. Vi scrivevo sul buon esito delle votazioni. Ha vinto il PAIGC con 67 deputati su 100, mentre il secondo partito ne ha 28. Altri 3 partiti hanno 1 deputato. Quindi risultati che promettono stabilità e possibilità di governare. Abbiamo intervistato il futuro primo ministro, che propone un programma molto interessante;quando fu primo ministro per un anno in effetti lavorò molto bene, ma allora fu fatto dimettere dal Presidente della Repubblica. Ora la gente si aspetta molto da lui. Purtroppo queste belle notizie sono state rovinate da chi vuole la Guinea Bissau in continua instabilità. La notte del 23 novembre un gruppo di militari ha attaccato la residenza del presidente della repubblica. Molti spari, una guardia presidenziale morta, vari feriti. Il Presidente e la famiglia "miracolosamente" illesi.La gente è demoralizzata. Ma qui il quadro si complica. Da una parte, di positivo, molte marce per la Pace: la gente è questo che vuole. Dall'altra, molte cose restano oscure. Perché un assalto di 4 ore con bazooka e altre armi militari non ha richiamato i tanti militari presenti in città? La polizia, che ha la sede a poche centinaia di metri… non ha sentito? Subito si sono alzate varie accuse (ai nemici del presidente), ma la versione ufficiale di un assalto armato con uno sforzo di difesa non tiene neanche alla più affrettata perizia balistica. Chi ne ha guadagnato è stato il Presidente, che da una settimana riceve visite, espressioni di solidarietà, incoraggiamento a continuare… Io non posso dirvi di più, per evidenti motivi. Chi ha orchestrato il tutto o non ha perso niente (solo 5 arrestati, i soliti militari mandati allo sbaraglio), o ci ha guadagnato con l'instabilità che favorisce ogni traffico illecito e il non rispetto della legalità. Chi ci ha perso è la gente: di nuovo paura, sfiducia di chi vuole investire in Guinea, rinvio di aiuti economici… "

24 novembre 2008

Mais um golpe na Guiné...

Infelizmente o civismo manifestado durante as eleições tem sido neutralizado por outra tentativa de golpe...
Na noite entre sexta e sábado – em concomitância com o meu 5º ataque de paludismo (!) - houve um assalto à casa do Presidente Nino Vieira. Houve pelo menos um morto e um ferido grave, conforme relataram os meios de comunicação. Todavia há ainda pormenores (!) que não foram esclarecidos, por exemplo o envolvimento dos políticos derrotados na intentona. Foram utilizadas armas pesadas: eu que moro no mesmo bairro ouvi tudo e claramente estava muito preocupada, parecia de estar em guerra. De qualquer forma, parece que a situação já esteja sob controle, embora haja pessoal estrangeiro das embaixadas e das grandes ONG internacionais que está a deixar o País.

PAIGC al governo

82% é stata la percentuale dei votanti nelle ultime legislative, i cui risultati sono stati ufficializzati venerdi. Vittoria schiacciante del PAIGC, Partito Africano per l’Indipendenza di Guinea-Bissau e Capo Verde, che si é assicurato ben 67 deputati in Parlamento, garantendo un governo forte (e - si spera - stabile) per i prossimi 4 anni. La vittoria é soprattutto di Carlos Gomes Júnior (Cadogo), candidato di punta del PAIGC, nel quale i guineensi hanno riposto le loro speranze di cambiamento. Incredibile assistere all’esultanza degli abitanti della capitale, subito dopo la lettura dei risultati alla radio: una manifestazione spontanea che si é sviluppata per le vie di Bissau e che - lo confesso - mi ha generato un certo groppo alla gola...
A questo punto i guineensi, e con loro chi si preoccupa delle sorti di questo Paese, non possono che augurarsi che la fiducia accordata a Cadogo sia stata ben riposta. Attendiamo fiduciosi...

19 novembre 2008

Elezioni, il giorno dopo...

Da una comunicazione di p.Davide Sciocco, direttore di Radio Sol Mansi:

"...domenica 16 novembre si sono svolte le elezioni legislative in Guinea Bissau. Dopo una campagna elettorale accesa ma senza incidenti, anche il giorno del voto le cose sono andate globalmente bene. Nessun episodio di violenza, e nonostante alcuni problemi organizzativi,tutti hanno potuto votare, anche nei luoghi più dispersi. Solo a Nord di Mansoa e Bissorà, per problemi organizzativi, il voto non si è realizzato e si sta svolgendo oggi (lunedì). La gente ha grande attesa, perché la situazione è davvero grave: la crisi alimentare sta colpendo i più poveri (cioè quasi tutti) in modo molto forte, ed è ormai normale, anche in Bissau, mangiare una volta sola al giorno. Le scuole pubbliche e l'università statale non hanno ancora iniziato l'anno scolastico e i funzionari non ricevono da mesi il magro stipendio. Per noi di radio Sol Mansi sono state settimane intense di lavoro e sensibilizzazione. Il fatto che campagna elettorale e elezioni si siano svolte senza disordini ci rallegra, perché pensiamo di aver dato la nostra parte, insieme alle altre radio, che quest'anno si sono unite per favorire un clima di dialogo. Il giorno delle elezioni siamo stati per 14 ore consecutive in radio, per trasmettere in diretta lo svolgimento del voto, informare la gente e favorire il lavoro delle Commissioni regionali delle elezioni, che attraverso la Radio venivano a sapere dove le urne non erano arrivate o dove c'erano problemi. I nostri 35 corrispondenti,più le equipe di Bissau, Mansoa e Bafatá hanno lavorato con grande professionalità e entusiasmo. Molta gente e responsabili di Istituzioni hanno telefonato per congratularsi. Ieri sera ero stanchissimo ma felice, non solo per il contributo dato al buono svolgimento delle elezioni, ma perché ho avuto la conferma che dando possibilità di formazione e lavoro ai nostri giovani si possono raccogliere grandi risultati. Ora attendiamo i risultati. Noi sappiamo già, tramite i corrispondenti, il probabile risultato, ma per legge sarà la Commissione Nazionale per le elezioni ad annunciarlo. Preghiamo perché gli sconfitti accettino democraticamente il risultato del voto. Non ci sono infatti segni di brogli significativi."

14 novembre 2008

Aspettando le legislative

Reduce dall’ennesimo trasloco, ora posso finalmente vantarmi di abitare in centro cittá! Al mattino vado al lavoro a piedi (20 minuti di strada sono una bazzeccola in confronto ai km macinati a Bubaque!) e - incredibile! – nella nuova casa la luce arriva sia di giorno che di notte: dopo 3 anni di privazioni confesso che non sono piú abituata a tanto lusso! Temo peró che tanta grazia dipenda dalla campagna elettorale che da 2 settimane a questa parte monopolizza la vita del Paese. Niente di nuovo sotto il sole di Bissau: comizi a non finire, piú simili ad arroganti prove di forza che a ponderate presentazioni programmatiche; ministeri e uffici pubblici paralizzati, dal momento che direttori e funzionari – nel tentativo di preservare il posto – hanno momentaneamente messo da parte i propri incarichi per schierarsi a fianco dell’uno o dell’altro partito, disponibilizzando vetture, denaro e abitazioni private; camion carichi di giovani simpatizzanti, striscioni e musica a tutto volume per attirare e convincere gli indecisi; grande dispendio di mezzi, soldi e energie per accaparrarsi il favore di un elettorato in parte ancora poco consapevole rispetto a diritti civici e partecipazione consapevole.
A queste latitudini – ahimé - i voti si comprano e si vendono ancora con facilitá ed alla vigilia delle elezioni la capitale Bissau sembra vivere al di sopra delle sue possibilitá, forse per dare una falsa immagine di sé agli osservatori internazionali. In campo sono scesi numerosi partiti, ma a fare la parte del leone saranno 3 sole formazioni: il PRID di Aristides Gomes (sospettato di coinvolgimento nel giro del narcotraffico), il PRS di Kumba Yala, istigatore di odii etnici e di confusione alla massima potenza, il grande gigante PAIGC, che per risollevarsi scommette sull’imprenditore Carlos Gomes Jr., affidando peró la campagna elettorale ad un giullare del calibro di Baciro Dabó, politico, cantante e showman (vi ricorda qualcuno?..).
Le legislative sono previste per domenica e per ora tutto sembra calmo ... forse troppo calmo. Ho chiesto un po’ in giro per sondare il terreno ma nessuno sa bene cosa aspettarsi. Alcuni ambasciatori, i rappresentanti delle piú importanti ONG ed altri pezzi grossi hanno prenotato un biglietto aereo per allontanarsi dal Paese prima di domenica ... ma tutto questo allarmismo lascia il tempo che trova, visto che per il momento ambasciate e consolati non hanno fornito nessuna direttiva ufficiale. Quel che é certo, é che il 16 novembre nessun mezzo di trasporto potrá circolare e che gli stranieri residenti a Bissau sono stati invitati a limitare gli spostamenti all’interno del Paese, restando in casa.
I guineensi attendono questo momento con un misto di ansia e rassegnazione, in bilico tra la speranza di un cambiamento che inneschi un decisivo giro di vite e la delusione di chi da anni assiste impotente ai giochi di potere di una classe politica corrotta e violenta.
Incrociamo le dita e preghiamo...; che il cambiamento tanto atteso possa veramente iniziare.

09 novembre 2008

MISSIONE QUINARA/RGB HORTIPESCA





Tutto è iniziato con la solita frase di Hélder, il mio capo all’INDE (Intercooperação e Desenvolvimento www.inde.pt): “Daniela, seria um problema viajares na próxima quarta?...”. Certo che no, chefe, sai che Bissau mi sta stretta e che adoro la vita dei villaggi… Stavolta si trattava di preparare e accompagnare la visita del supervisore della Commissione Europea al progetto che da 3 anni a questa parte l’INDE porta avanti nella regione di Quinara, Sud della Guinea. Il progetto in questione (“RGB Hortipesca”) passa per corsi di alfabetizzazione per adulti, casse di risparmio e microcredito, radio VHF per permettere la comunicazione tra i villaggi, cooperative di pescatori e orti comunitari, nel tentativo di migliorare le condizioni di vita della popolazione locale. Era da un pezzo che non mi si presentava l’opportunità di effettuare una visita sul terreno ed anche stavolta io ed i partner locali dell’INDE (le ONG guineensi AMIN e DIVUTEC) non ci siamo fatti mancare tutto il corollario di avventure e inconvenienti ben conosciuti da chi lavora fuori dalla capitale Bissau: pneumatici furati in piena foresta, interminabili viaggi lungo precarie strade di terra battuta, tra balzelli e scossoni e piccoli incidenti (il bollettino di guerra stavolta contempla la morte di una gallina e di un katcur di mangu, una specie di puzzola gigante rea di aver attraversato la strada al momento sbagliato), piccole comunità di etnia beafada isolate dal resto del mondo, ma con una grande capacità di accoglienza ed un sorprendente dinamismo interno. La sveglia puntata alle 5.30 ed una certa dose di testardaggine ci hanno permesso di arrivare fino a Darsalam, località sperduta in mezzo al mato. Scoiattoli, gazzelle, scimmiette, lucertoloni verdi…: mai visto tanti animali così da vicino! Più di tutto, però, colpisce lo spirito di sacrificio di chi lavora in prima linea perché il progetto funzioni, guineensi mal pagati, spesso volontari, che nella calura del tempo delle piogge o sotto il sole a picco inforcano la moto e si spostano nelle tabanche più isolate accompagnando, consigliando, controllando, aiutando… Una cooperazione povera di mezzi, se comparata con le grandi organizzazioni internazionali che ormai proliferano ed imperano anche in Guinea, ma fatta col cuore, dagli africani per gli africani. Me ne rendo conto una volta di più: per chi ama l’Africa e la sua gente, fare questo lavoro è davvero un privilegio.

Notizie dal Congo

La parola a p.Renzo, missionario dehoniano in RD Congo...


“E’ dominio comune anche in Occidente dei tristi fatti di guerra di questi giorni all'Est del Paese. Inerzia di molti (la Comunità Internazionale, l'ONU, il governo di Kinshasa...) ed attivismo di altri (piccoli signori della guerra, affaristi, compagnie in cerca di minerali, Paesi vicini con forti interessi in Congo). Come ritornello le sofferenze e la disperazione della popolazione, ostaggio dei "grandi" e delle loro politiche. Popolazione senza voce, senza mezzi per reagire. Una storia infinita, per ora senza lieto fine. Terreno fertile per nuove ribellioni, per l'ingresso di nuovi profittatori. Chi ci libererà? A ciascuno educarsi ed educare affinché i nostri occhi e gli occhi altrui vedano ovunque l'uomo e la sua dignità, uomo come me, desideroso di tutto il bene come me, figlio di Dio come me... Si, per chi non ha i mezzi della politica e rifiuta quelli della forza si apre la strada delle coscienze, della sua - innanzitutto - e di quella delle persone che può incontrare, in tutte le situazioni di vita e a tutte le latitudini.

Le notizie di guerra di questi giorni non toccano Babonde, nel nostro territorio tutto rimane calmo … ma anche teso, perché quella che sembrava oramai un'epoca di normalizzazione, si rivela invece carica di ulteriore instabilità”.

28 settembre 2008

I MIRACOLI A VOLTE SUCCEDONO...

E sono frutto della buona volontà di tante persone, unite per raggiungere uno stesso obiettivo.
I lettori affezionati del mio blog di certo ricorderanno la storia di Antónia (http://danielabubaque.altervista.org/lettm11.php), 8 anni, due grandi occhi neri spalancati sul mondo e la sfortuna di essere sordomuta in un Paese in cui nulla esiste per i diversamente abili.
L’anno scorso l’avevo promesso a me stessa: Antónia sarebbe andata a scuola!
Un sogno non facile da realizzare, il mio: sulle isole non esiste nessuna struttura per l’insegnamento ai sordi ed il trasferimento in capitale è impensabile per chi – come Antónia - a Bissau non ha una famiglia a cui possa appoggiarsi!
Eppure non ci si poteva proprio rassegnare …
A Bissau ho iniziato a battere a tutte le porte, alla ricerca di una famiglia disposta ad ospitare la bambina.
E grazie ad una buona dose di testardaggine, il miracolo si è realizzato!
Altri hanno cominciato a credere al mio sogno: p.Guerino, parroco di Bubaque, che mi ha messa in contatto con una famiglia di Bissau di sua conoscenza; Delta, che con grande generosità ha accolto Antónia in casa sua; i genitori della bambina, che si sono impegnati a dare un piccolo contributo per le spese della piccola; infine, … la Provvidenza, che attraverso il recente contratto con l’Unione Europea mi ha dato i mezzi per sostenere economicamente gli studi della piccola per tutto il prossimo anno scolastico, pagando la scuola di Antónia ed aiutando la famiglia di Delta per il vitto.
Come nelle favole, il sogno è diventato realtà: tra pochi giorni cominceranno le lezioni alla Scuola Nazionale per Sordomuti; sui banchi, quest'anno, siederà anche una bimba di Bubaque …

21 settembre 2008

KRIOL SABI 3




07 settembre 2008

KRIOL SABI 2





KRIOL SABI






Pochi giorni fa a Bissau si è conclusa l’ennesima edizione del corso di Integrazione Missionaria rivolto a missionari, volontari e cooperanti stranieri da poco sbarcati in Guinea.
Per il secondo anno di fila, su invito dei Vescovi di Bissau e Bafata, ho così vestito i panni di insegnante di criolo, introducendo i neo-arrivati alle bellezze della lingua e della cultura locale durante 5 intense e sorprendenti settimane.
Dovendo conciliare questo impegno con il lavoro all’INDE, la fatica si è fatta sentire … senza contare che a forza di saltare il pranzo ho ottenuto una linea invidiabile!!
Scherzi a parte, l’esperienza è stata bellissima: non capita tutti i giorni di lavorare con 30 alunni di 11 nazionalità differenti, una vera Babele nella quale figuravano India, Kenya, Germania, Ecuador, Brasile e via dicendo!
Quest’anno, per giunta, il gruppo di alunni era molto vario e comprendeva anche alcuni missionari evangelici: si è dunque trattato di una bella condivisione ecumenica e di un indubbio arricchimento per tutti.
Come dimostrano le foto qui postate, i poveri alunni hanno accettato di buon grado il mio metodo didattico, ricco di dinamiche, giochi, role-play e attività ludiche!
...E la professoressa italiana ha potuto ancora una volta coltivare la sua passione per la lingua locale!

22 agosto 2008

No na ndjenha*

Da queste parti le novitá non finiscono mai…
A partire da metá settembre collaboreró con “EU mission in support of Security Sector Reform in Guinea-Bissau” (EU SSR Guinea-Bissau), la missione dell’Unione Europea per la riforma del settore Sicurezza e Difesa, svolta in partnership col governo guineense
(http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?lang=it&id=1413&mode=g&name=).
Sono stata contrattata come insegnante di criolo per tutto il personale della missione, una quindicina di espatriati di varie nazionalitá e di invidiabile pedigree.
Tra poco si comincia ... fatemi gli auguri!

* In criolo, “ci si sforza”...


Por estas bandas as novidades nunca acabam...
A partir de Setembro vou colaborar com “EU mission in support of Security Sector Reform in Guinea-Bissau” (EU SSR Guiné-Bissau), a missão da União Europeia para a reforma do sector Defesa e Segurança, em parceria com o governo guineense
(http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?lang=it&id=1413&mode=g&name=).
Fui contratada como professora de crioulo para todo o pessoal da missão, uma quinzena de expatriados de diferente nacionalidade e de invejável pedigree.
Vamos começar daqui a pouco ... dêem-me os parabéns!

* Em crioulo, “esforçamo-nos por avançar”...

08 agosto 2008

Ultime dalla Guinea

Nuova crisi politica e istituzionale, nuovo governo che cade...
Martedi il Presidente Nino Vieira ha pubblicamente esonerato il Primo Ministro Martinho N’Dafa Cabi - in carica da poco piú di un anno - e sciolto il Parlamento, nominando Carlos Correia a capo dell’esecutivo guineense.
Nei giorni scorsi il Comandante della Marina Militare Guineense, accusato di un tentato golpe, é stato posto agli arresti domiciliari.
Come se non bastasse, il vuoto istituzionale creatosi con la caduta del governo sta mettendo a rischio le elezioni legislative previste a novembre.
E intanto il colera imperversa e l’epidemia continua...

20 luglio 2008

Di nuovo il colera a Bissau

Ormai é ufficiale: in Guinea é scoppiata una nuova epidemia di colera.
Nella sola Bissau i casi identificati sono già 400.
L'epidemia si sta diffondendo a macchia d'olio ... e con essa la paura, perché questo é un autentico déjà vu.
Il Ministero della Sanità, la società civile e molte ONG internazionali si sono già attivate per sensibilizzare e prevenire, ma le precarie condizioni igieniche di molti quartieri (fogne a cielo aperto e assenza di acqua potabile) e le tradizioni di alcune etnie non aiutano a limitare i danni, favorendo anzi il contagio.

Speriamo in bene...

Malaria? Sì grazie!

Un’altra malaria - la quarta - da aggiungere alla mia collezione di malanni africani...
La puntura della zanzara anofele, si sa, provoca sintomi vari e soggettivi.
Nel mio caso, ogni nuovo attacco di malaria é accompagnato dalla sgradevole sensazione che mi sia passato sopra un camion, lasciandomi le ossa a pezzettini...
Comprensibilmente, in una simile situazione l'unico desiderio del malato di turno é quello di essere lasciato in pace, aspettando che passi.
La malattia peró, da queste parti, é un fatto sociale, un affare che riguarda tutta la comunitá.
Impossibile sottrarsi, quando si vive in un quartiere popolare!
Certo, la processione di vicine piú o meno conosciute che passano a dare un’occhiata e si installano in casa con la massima naturalezza non é esattamente gradita quando si é in balia di nausea, febbre e coliche assortite. Eppure ... a pensarci bene ... io preferisco la tazza di brodo (spesso accompagnata da qualche misterioso rimedio tradizionale, perché “con questo domani sei in piedi!”) offerta dai miei vicini africani all’educata indifferenza che si respira nei nostri condomini!

10 luglio 2008

GIOCHI...SENZA FRONTIERE


In questo blog senza pretese ci può stare anche un po’ di pubblicità sportiva formato famiglia: mentre la primogenita sfida la calura africana dandosi al jogging (Ve lo raccomando! Un vero suicidio settimanale...), dall’altra parte dell’emisfero il “piccolino” di casa Gelso fa sul serio! Come molti già sanno, mio fratello Gabriele fa parte della Nazionale Italiana ed in questo momento si trova in Rep.Ceca per gli Europei di TCHOUKBALL, che catapulteranno i vincitori direttamente ai World Games.
…Come? Non sapete cos’é il tchoukball??!!
Nessun problema: si tratta di uno sport tanto acrobatico quanto sconosciuto, a metà strada tra la pallamano e il basket; a Taiwan ed in Svizzera é popolare come il calcio, ma in Italia é arrivato solo pochi anni fa.
Da segnalare il lodevole tentativo da parte di mio fratello di esportare questo appassionante sport perfino a queste latitudini, quando l’estate scorsa – in visita in Guinea - ha inutilmente tentato di insegnarlo ai guineensi…!
Per chi volesse saperne di più segnalo i siti made in Italy
www.tchoukball.it, e www.polisportlimbiate.it (squadra di club in cui gioca il fratellino), mentre per seguire le sorti dei nostri eroi agli Europei basta consultare
www.tchoukballworld.net.
Forza azzurri!!!


08 luglio 2008

NOBAS DI BISSAU

...Perché tentare di raccontarvi la Guinea quando c’é chi sa farlo molto meglio di me?!

"Carissimi amici, (...) vorrei iniziare con qualche buona notizia.

Innazitutto quest’anno le piogge sono iniziate presto e con regolarità in tutto il Paese: se continueranno così, il raccolto sarà buono e potrà dare un po’ di sicurezza nel clima di crisi alimentare che si abbatte su tutti noi.
La seconda bella notizia è che sono state fissate le elezioni leslative per novembre, e oggi inizia il processo di censimento elettorale. Molta è l’attesa, e anche il timore, perché in luoghi dove la democrazia è giovane, le elezioni sono sempre un pericolo di instabilità grave. Ma il fatto che avvengano è già un buon segnale.
Purtroppo questo periodo è particolarmente difficile per la gente, perchè la crisi alimentare mondiale ha qui ripercussioni drammatiche. Per settimane la nazione è rimasta senza combustibili e spesso senza riso sul mercato perchè gli importatori erano in attesa degli aumenti (la globalizzazione infatti ha portato questa novità anche in Guinea: al primo posto le leggi del mercato, non le necessità primarie delle persone). Pochi giorni fa sono stati decisi i nuovi prezzi del combustibile e del riso: aumenti netti del 35% da un giorno all’altro! Naturalmente anche il resto aumenta, tranne gli stipendi e il valore dei prodotti locali. Se in Italia questa crisi crea problemi seri, immaginate qui cosa significa per la maggioranza della gente poter mangiare il 35% in meno di prima!
Cosa fare per questa gente? È sempre più urgente puntare sulla formazione e sull’educazione per affrontare questo mondo unificato senza esserne sempre dipendenti e schiavi.
La formazione di una classe dirigente che metta al primo posto il valore della persona e dei più bisognosi, di una società civile che faccia sentire la sua voce di fronte a tante ingiustizie, restano una priorità.
Oltre al solito problema che pochi governanti pensano al bene comune, c’è anche una forte passività tra la gente. Mentre Bissau era paralizzata per mancanza di combustibili e gli statali non ricevevano il loro magro stipendio da 4 mesi, il Presidente della Repubblica riceveva il suo omologo del Gambia con sfarzo di automobili, moto di lusso e “gita” sulle isole in elicottero con 100 persone al seguito. Tutto questo nell’accettazione passiva della gente, che si limitava a lamentarsi nei crocicchi delle strade.
Educare la società civile a far sentire la propria voce e a rivendicare i propri diritti è anche un’urgenza per prevenire i conflitti, perchè la rabbia che soggiace alla passività può esplodere da un momento all’altro in forme incontrollabili".
(In www.africapadredavide.it)

22 giugno 2008

UN NOME NUOVO



Per la seconda volta, nella mia breve carriera di madrina africana, sono stata scelta per assolvere a questo delicato compito. Stavolta non si è trattato di un adorabile bimbetto di pochi mesi (http://danielabubaque.altervista.org/lettm03.php) ma di una giovane ragazza bijagò, che dopo 5 anni di preparazione al Battesimo quest’anno ha finalmente potuto ricevere il sospirato sacramento.
L’amicizia che mi lega a Sui, meglio conosciuta come Kuke, è forte … e vale bene l’ennesimo viaggio in canoa!
Parto dunque alla volta di Bubaque per assolvere ai miei obblighi di madrina ed accompagnare Kuke a questo passo importante.
Importante per lei, che ha scelto consapevolmente questo cammino, ma importante anche per me, che in qualità di madrina sono chiamata ad essere per lei un esempio, un modello, un punto di riferimento … cosa tutt’altro che facile!
Emozionata, ho assistito al rito del nome: abituata ai nostri battesimi italiani, dove i bambini vengono battezzati entro l’anno e dove sono i genitori a scegliere il nome dei figli, il “cambio del nome” mi ha presa un po’ in contropiede.
Dal momento che molti guineensi hanno un nome tradizionale, al momento del Battesimo viene loro chiesto di aggiungerne uno cristiano.
Kuke però non ha espresso preferenze ed ha chiesto a me di “ribattezzarla”! Oddio, che tremenda responsabilità!!!
Ci pensavo quella notte stessa: non è facile scegliere il nome di una persona, un nome che questa si porterà dietro per tutta la vita.
Scegliere il nome è aggiungere un tassello all’identità di una persona, imprimere una marca che rimarrà per sempre, rivestire un ruolo importante nella sua vita… insomma, una cosa grossa!!
Ci ho pensato e ripensato, ed alla fine ho scelto FRANCISCA, in omaggio al santo di Assisi.
La scelta di questo nome vuole essere per Kuke un augurio a crescere nella semplicità e nell’umiltà, due virtù che a S. Francesco certo non mancavano.
Parabéns, Francisca Sui, pa bo, kaminhu iabri!!



20 giugno 2008

CONTRA VONTADE

Per i lusofoni, riporto di seguito un illuminante articolo di Jorge Neto, che sottoscrivo pienamente...

(Da http://africanidades.blogspot.com/)

'Há indignação no ar, em Bissau, face a uma atitude do embaixador português para com uma cidadã lusa. Não vou comentar nem “linkar” o caso, precisamente porque já deixou de ser apenas “político-diplomático” para começar a ser pessoal e intestinal. Acho, contudo, interessante que sejam sobretudo guineenses os porta-vozes da indignação (e daí não vem mal nenhum ao mundo).Tecerei apenas algumas considerações genéricas sobre a presença de estrangeiros na capital bissau-guineense. Que fique bem claro que não me refiro a ninguém, nem a nenhum grupo de pessoas, em concreto.Bissau tem 3 tipos de brancos (diplomatas, cooperantes e outros):1 – os que lá estão porque foram para lá enviados pela instituição/empresa para a qual trabalham;2 – os que lá estão por dinheiro;3 – os que lá estão porque gostam de África e/ou da Guiné-Bissau.Os terceiros, a minoria, são os mais discretos no meio desta fauna selvagem que pulula na pequena capital africana. Não dão nas vistas, fazem o seu trabalhinho e vão gozando a vida, contentes por ali estarem, embora admitindo que há locais melhores para se viver.Os primeiros e os segundos são os que causam problemas. São malcriados, trabalham contra-vontade e representam mal os organismos/empresas para os quais trabalham. Lamentam-se a toda a hora de uma terra e de um povo que já carrega nas costas um calvário inteiro. Tornam-se racistas. Armam zaragatas. Fumam droga, bebem alcóol, fazem sexo com quem não devem e passam o tempo procurando esquecer o tempo em que estão – de castigo – em Bissau.Ora, estas pessoas não têm culpa da sua sorte. Se foram parar a Bissau é porque: ou ganhavam mal onde estavam ou não mereceram a confiança dos seus superiores/patrões para ir para locais melhores (“melhores” segundo eles, pois para mim Bissau é a cidade perfeita para se viver). Assim, a culpa das suas atitudes é de quem para lá os enviou, que não deveria ter enviado. Quem, no norte do mundo, faz a escolha dos profissionais a enviar para Bissau devia ser mais criterioso e não mandar para lá qualquer um.Por outro lado, quem para lá é enviado não devia descarrregar angústias e frustrações em cima dos outros. Bissau é uma cidade pouco simpática (na perspectiva desta gente), mas nem sempre na vida se pode trabalhar em locais (ditos por estas pessoas) “agradáveis e bonitos”. Não se pode comer bife do lombo todos os dias. Uma bentaninha cozida sem sal, cheia de espinhas e a saber a bolanha não faz mal a ninguém, de vez em quando.'

28 maggio 2008

TIZIANO TERZANI

"Purtroppo oggi sul palcoscenico del mondo noi occidentali siamo insieme i soli protagonisti ed i soli spettatori, e così, attraverso le nostre televisioni ed i nostri giornali, non ascoltiamo che le nostre ragioni, non proviamo che il nostro dolore."

"Infelizmente, no cenário do mundo de hoje, nós ocidentais somos os únicos protagonistas e os únicos espectadores e, assim, através das nossas televisões e dos nossos jornais, só ouvimos as nossas razões e sentimos apenas a nossa dor ."

21 maggio 2008

A SCUOLA DI ECUMENISMO

1° maggio. Approfitto del ponte per andare a trovare frà Mariano, un caro amico italo-portoghese.
La missione di Nhoma, gestita dai francescani, è a circa 40 minuti da Bissau. Mi ci fermo 3 giorni, condividendo con un certo sollievo ritmi molto meno frenetici di quelli imposti dalla vita in capitale.
Mariano ha tempo da spendere nelle relazioni con la gente; volentieri lo seguo nelle visite ad alcune famiglie che abitano nei dintorni. Si comincia con Henrique, il pastore protestante.
Oggi la piccola Ninfa compie 2 anni e per l’occasione il mio amico ha portato per lei un piccolo regalo.
C’è un dono anche per il pastore: una grammatica portoghese, da lui espressamente richiesta per poter migliorare le proprie conoscenze linguistiche.
La calorosa accoglienza che la moglie e i vicini ci riservano mi fa subito capire che da quelle parti Mariano è di casa. Dopo qualche minuto arriva il pastore: è giovane, ha l’aria buona e un bel sorriso.
Ci sediamo davanti alla semplice casa in cui abita e conversiamo del più e del meno. L’occasione è troppo ghiotta: da quando sono arrivata in Guinea non mi era ancora capitato di sedermi in compagnia di un sacerdote cattolico e di un pastore evangelico! Inizio dunque a fare domande … punti di incontro e di “scontro” tra i due credo. Il nostro ospite snocciola citazioni bibliche come se niente fosse, a conferma della comune credenza che vuole i protestanti molto preparati in tema di Sacre Scritture.
Dalla bocca di quest’uomo guineense escono parole improntate alla tolleranza, all’apertura, alla conoscenza dell’altro, al dialogo senza pregiudizi.
Soddisfatte le mie curiosità, Henrique ci porta a vedere la chiesetta evangelica in costruzione: purtroppo il cemento è finito! Mariano si offre per dare una mano.
Scopro poi che la domenica, quando il mio amico va a celebrare la Messa nei villaggi, la Toyota della missione accoglie spesso anche Henrique, che per raggiungere le comunità protestanti sparse sul territorio dispone solo su di una vecchia bicicletta.
La missione cattolica, con più mezzi a disposizione, non nega un aiuto al vicino in difficoltà!
In una realtà ecclesiastica troppo spesso caratterizzata da ottusi proselitismi, da timorose chiusure e nel migliore dei casi da una sorta di educata indifferenza, l’amicizia semplice e calorosa di Mariano ed Henrique, in questo sperduto angolino d’Africa, rappresenta un segno davvero profetico.
La più bella testimonianza di ecumenismo, ancora una volta, passa dai piccoli grandi gesti delle persone semplici.

08 maggio 2008

ARRIVA LA PIOGGIA...

Primo giorno di pioggia in Guinea, dopo piú di 6 mesi di secca assoluta.
L'ultima goccia l'abbiamo vista ad ottobre.
Per i prossimi 6 mesi ci attendono diluvi a non finire...
Lo metta in conto chi medita di fare un viaggetto da queste parti!

05 maggio 2008

BAMBINI DI GUINEA






A Bissau essere bambini non è propriamente un … gioco da ragazzi: se la famiglia è povera ed in casa manca tutto, alla tenera età di 7 anni si è già dei piccoli adulti.

Vendere uova al mercato, lucidare scarpe per la strada e raccogliere plastica nelle discariche sono solo alcuni dei tanti lavoretti attraverso cui i bambini guineensi aiutano la famiglia.

E … il tempo per giocare?

Quando si è poveri, la fantasia sopperisce alla mancanza di mezzi … e non servono tutti i bei giocattoli che hanno i nostri (viziatissimi?) bambini italiani per essere felici!

Guardare per credere…

16 aprile 2008

Il sogno di una scuola, una scuola ... da sogno!


Uno degli incontri più belli e significativi che hanno segnato questi ultimi mesi, non solo umanamente ma anche “professionalmente”, è stato senz’altro quello con i monitori di Kuyo, un bairro di Bissau che definire periferico sarebbe un eufemismo. Là dove i mezzi di trasporto giungono al capolinea e la città lascia spazio al mato, si continua a piedi su una strada di terra battuta fino ad avvistare il tetto della scuola creata dall’associazione Sol Mansi (in criolo, “il sole sorge” www.solmansi.org). Il presidente, Intunda, è un caro amico, come me in bilico tra Italia e Guinea: quando lo scorso ottobre mi ha proposto di organizzare un corso di formazione per i professori della scuola, ho accettato più che volentieri … tanto più che mi trovavo provvisoriamente disoccupata! Fino allo scorso anno, a Kuyo non esisteva nessuna infrastruttura; ora – grazie all’appoggio di Sol Mansi, si è proceduto ad un’impegnativa opera di canalizzazione per garantire alla popolazione l’accesso all’acqua ed è stata creata una piccola scuola per l’alfabetizzazione degli adulti, che nella maggior parte dei casi non sanno leggere né scrivere. Gli alunni della piccola scuola sono proprio tanti … ed a sorpresa, in classe non ci sono solo donne: anche alcuni uomini del quartiere hanno raccolto la sfida e siedono pazientemente sui banchi di legno per imparare a scrivere almeno il proprio nome. La sfida più grande, a mio parere, l’ha però raccolta chi ha fortemente voluto questo progetto: in un Paese in cui l’insegnamento ufficiale ignora le lingue materne e si svolge esclusivamente in portoghese, l’alfabetizzazione made in Kuyo – che inizia in criolo per poi passare al portoghese - costituisce una piccola isola di modernità e di innovazione metodologica! Chi quotidianamente porta avanti questo prezioso e difficile compito, cimentandosi con le specificità della didattica bilingue, sono i 9 monitori della scuola, tutti giovani, tutti volontari: studenti universitari, maestri elementari, disoccupati … reclutati da Sol Mansi Onlus per concretizzare quello che fino a poco tempo fa non era che un sogno. Lavorare insieme a loro, lo dico senza retorica, è stata un’esperienza veramente arricchente! Tutti i pomeriggi, impolverati ed accalorati dopo una lunga camminata sotto il solleone, mi hanno sorpresa con la loro voglia di imparare, con le loro mille domande (..cosa a cui i professori di Bubaque non mi avevano proprio abituata!), con la loro fantasia e creatività, con la loro spigliatezza. In un Paese in cui la professione di insegnante è spesso identificata con la possibilità di avere uno salario fisso (… si fa per dire!) ed in cui – conseguentemente – pochi si preoccupano di essere dei buoni educatori, la passione e lo spirito di sacrificio con cui questi giovani svolgono il loro servizio sono stati per me un’autentica boccata d’aria! Certo, la preparazione didattica, l’esperienza e le conoscenze pedagogiche lasciano un po’ a desiderare … ma l’impegno e la buona volontà possono fare miracoli! Senza contare che quello di Sol Mansi è un cammino appena cominciato. Per questo – anche se le mie giornate africane sono già fin troppo frenetiche e dense di impegni – ho deciso di mettermi a disposizione per l’aggiornamento dei monitori, sicura che la formazione che potrò impartire verrà ampiamente ricompensata in una dimensione di reciproco scambio.


(… dopo tanti sperticati elogi potevo non nominarli ad uno ad uno?! Un grosso in bocca al lupo agli amici di Kuyo: Bidale, Teresa, Wilson, Ana, Júlio, Dauda, Rosália, Domingos e Natalia!!!!)

06 aprile 2008

Pasqua sulle isole..


Pasqua 2008...
Ancora una volta mi sono rifugiata a Bubaque, isola amata e sognata, terra di presenze care, mondo chiuso tra il porto e la spiaggia, ma ricco di affetti, di ricordi e di amicizie uniche ...
Ditemi, non è bellissima la "mia" isola!?

15 marzo 2008

8 marzo a Bissau...




Foto di famiglia per l'8 marzo... festeggiato con alcuni amici in stile squisitamente guineense: musica, confusione, djumbai (chiacchiere).. e naturalmente cibi e bevande a volontà!

Peccato che anche quel giorno abbiano cucinato le donne...!

29 febbraio 2008

Novitá - novidades....

Carissimi amici,
il tempo vola e da quando ho lasciato le isole Bijagós sono già passati 6 mesi.
Mesi indubbiamente segnati da grandi cambiamenti, in cui quasi tutti i miei punti fermi si sono ridefiniti: nuova città, nuovo lavoro, nuove amicizie, nuova casa…
Vi scrivo allora per comunicarvi un’ultima, importante novità da aggiungere alla lista, una sorpresa imprevista che apre nuove prospettive per il mio futuro…
Ok, ve lo dico: ho appena vinto una borsa di studio per un master in didattica dell’italiano a stranieri organizzato dalla Statale di Milano! (guardate chi c’é in cima alla graduatoria...! http://studenti.divsi.unimi.it/sifacap_portal/init.asp?id=113&pp=graduatorie/Selezione.asp?tipoAm=MASTER&browser=11 cliccare “promozione lingua italiana”)
E come farai a seguirlo, visto che sei in Guinea? – si chiederà qualcuno.
Facile! Si tratta di un master di specializzazione on-line, con tanto di tutor e “compiti a casa” da svolgere con cadenza quindicinale; grazie ai crediti che mi sono stati riconosciuti per il curriculum e l’esperienza accumulata nel campo della didattica bilingue, potrò non frequentare i moduli in presenza e seguire il master dall’altra parte dell’Oceano.
Chi conosce la Guinea Bissau sa che è una mezza pazzia lanciarsi in una simile impresa, tenendo conto che da queste parti la connessione rapida è un miraggio e che nemmeno in capitale c’è la luce elettrica.
Voi però conoscete anche me e sapete che mi piacciono le sfide!
In realtà ho deciso di tentare perché questa bella opportunità mi è letteralmente piovuta addosso, senza che io facessi nulla per concretizzarla: alla mia frenetica vita africana mancavano giusto un po’ di notti in bianco, passate sui libri..!
Qualcuno in università ha pensato a me e mi ha convinta a candidarmi al master, che si concluderà con la discussione della tesi nel gennaio 2009.
Guarda un po’ … proprio alla fine dei 3 anni che avevo deciso di regalare alla Guinea!
Un segno? Forse sì, visto che questa specializzazione porta con sé anche una proposta di collaborazione con l’Università degli Studi di Milano!
Non più tardi di due anni fa avrei toccato il cielo con un dito, mentre adesso … adesso sinceramente non so più se sono ancora sensibile al fascino della carriera accademica e di un lavoro culturalmente gratificante nel mio Paese.
Mi rendo conto che è tempo di pensare al futuro e che solo una pazza si lascerebbe scappare una simile proposta. Il punto è che – pur sapendo che il rientro in Italia deve far parte dei miei piani futuri – il pensiero di un lavoro a Milano dopo 3 anni in Africa mi angoscia oltre ogni dire.
E’ questo che voglio? E’ la scelta giusta?
Ho davanti a me parecchi mesi per riflettere sul da farsi.
E –ahimé! - tante notti da passare in bianco per poter portare a casa questo titolo.
Mi rendo conto di essere molto fortunata e ce la metterò tutta per arrivare fino alla fine a testa alta, ma non posso fare a meno di chiedermi se davvero il mio futuro deve giocarsi in terra italiana, se riuscirò davvero a riadattarmi ad uno stile di vita completamente diverso da quello attuale...
Mi raccomando, non dimenticate di dire una preghierina speciale per me perché il cammino continui nella giusta direzione……e siate indulgenti verso i miei futuri silenzi informatici, perché a partire da questo momento avrò ancora meno tempo per rispondere alle vostre e-mail!
Un abbraccio,
Daniela


Queridos amigos, O tempo voa e já passaram 6 meses desde que deixei as ilhas Bijagós.
Meses, sem dúvidas, marcados por grandes mudanças, onde quase todos os meus pontos de referência se redefiniram: nova cidade, novo trabalho, novas amizades, nova casa …
Escrevo então para vos comunicar uma ultima, importante novidade a acrescentar à lista, uma surpresa imprevista que abre novas perspectivas para o meu futuro…
Pronto, digo-vos de que se trata: acabo de ganhar uma bolsa de estudo da Universidade de Milão para o doutoramento em didáctica do italiano a estrangeiros! (e que resultado, malta! Obtive o primeiro lugar!!! http://studenti.divsi.unimi.it/sifacap_portal/init.asp?id=113&pp=graduatorie/Selezione.asp?tipoAm=MASTER&browser=11 escolher “promozione lingua italiana”)
... E como é que vai tirar esse curso, uma vez que moras na Guiné? – Vai perguntar alguém.
Fácil! Trata-se de um curso de especialização on-line, com tutor e tpc para fazer de 15 em 15 dias; graças aos pontos que a Universidade atribuiu ao meu curriculum e à minha experiência no âmbito da didáctica bilingue, posso evitar de frequentar os módulos em sala de aula e tirar o curso ficando além do Oceano.
Quem conhece a Guiné-Bissau sabe que é uma loucura enfrentar uma empresa desse género, uma vez que por aqui a conexão rápida à Net é uma miragem e que nem na capital há luz eléctrica!
Vocês porém me conhecem também e sabem que gosto dos desafios!
Na verdade decidi tentar porque esta preciosa oportunidade me caiu em cima no verdadeiro sentido da palavra, sem que eu nada fizesse para a concretizar: ao meu frenético dia-a-dia africano faltavam mesmo umas noites em branco, queimando as pestanas nos livros..!
Todavia alguém na Faculdade pensou em mim e convenceu-me a candidatar-me para esta especialização, que vai acabar com a discussão da tese em Janeiro de 2009.
Vê lá … mesmo no fim dos 3 anos que tinha escolhido doar à Guiné!
Um sinal? Se calhar, pois esta especialização traz consigo também uma proposta de colaboração com a Universidade de Milão!
Céus! Se mo tivessem dito há dois anos, teria estado no sétimo céu, enquanto agora … agora não sei mesmo se a carreira académica e a perspectiva de um trabalho culturalmente gratificante no meu País ainda exercita sobre mim alguma atractiva.
Compreendo que já é altura de pensar no futuro e que somente uma louca deixaria escapar tamanha ocasião. O problema é que – embora saiba que o regresso à Itália deve fazer parte dos meus planos para o futuro – a ideia de trabalhar em Milão após 3 anos na África aflige-me mesmo…
É o que realmente quero? É a melhor escolha para mim?
Tenho à minha frente alguns meses para reflectir sobre o que fazer.E – ai de mim! – muitas noites a passar em branco para puder conseguir este titulo.
Sei que tenho muita sorte e farei todo o possível para chegar até ao fim de cabeça erguida, com honra, mas não posso evitar de perguntar à mim mesma se realmente o meu futuro vai ser na Itália e se vou mesmo conseguir readaptar-me a um estilo de vida completamente diferente do actual…
Então, não se esqueçam de dizer uma pequena oração especial para mim, para que o caminho prossiga com um rumo certo…e desculpem também os meus futuros silêncios informáticos, porque a partir deste momento vou ter ainda menos tempo para responder aos vossos e-mail!Um abraço,
Daniela

12 febbraio 2008

Karnaval guineense


(4/02/08)

… La festa più importante in Guinea? Facile: il Carnevale!

In questi giorni Bissau è letteralmente bloccata e la gente si riversa in strada a festeggiare, paralizzando la circolazione e rendendo impossibile qualsiasi spostamento. Purtroppo in capitale non mancano gli incidenti dovuti al vino e alla violenza, al punto che ogni anno qualcuno ci lascia la pelle. Da ogni parte della Guinea Bissau arrivano rappresentanze che sfilando per le vie principali si contendono i premi messi in palio dal comitato organizzatore, esibendo costumi tradizionali e mises fantasiose. Difficile che un guineense si perda lo spettacolo e rimanga in casa, la praça è tutta un brulicare di gente e per strada spuntano come funghi baracche di paglia, bar improvvisati che attendono la numerosa clientela.

Di più non saprei dire … perché del Karnaval di quest’anno non ho visto proprio nulla! Ho infatti approfittato delle feste per recludermi in casa e dedicarmi all’ingrato lavoro di pulire, aprire scatole e scatoloni, montare scaffali e tende nel tentativo di dare un minimo di stabilità al mio recentissimo trasloco africano. Eh sì, ormai è ufficiale: a Bissau ho finalmente una casa tutta per me! Si tratta – ovviamente – di una sistemazione “alla guineense”, con tutte le gioie e i dolori del caso: maniglie e stipiti che ti rimangono continuamente in mano, padroni di casa inadempienti, da tallonare passo passo nella speranza che si decidano a ripararti i buchi nel tetto o le porte pericolanti, giorni e giorni buttati via (con immensa frustrazione) per lavori semplicissimi, rifatti infinite volte ai lentissimi ritmi africani coi quali noi lombardi proprio non riusciamo a convivere! Il giorno in cui mi sono insediata nella mia nuova reggia ovviamente non era pronto nulla: niente luce né acqua in casa, gente che alle 7 di sera stava ancora dipingendo le pareti ed aggiustando il tetto, polvere e calcinacci da tutte le parti ..: ho giusto preparato il letto e dormito (si fa per dire) così!

Il lato positivo della faccenda riguarda – anche stavolta – la gente. Una cosa mi é stata chiara fin da subito: impossibile pensare di far fronte ad un’impresa del genere contando sulle mie sole forze! Ho così chiamato a raccolta gli amici, ho chiesto aiuto … e si è subito messa in moto la grandiosa macchina della solidarietà africana: chi è venuto con me al porto per ritirare i mobili che avevo lasciato a Bubaque, chi mi ha prestato il furgone per trasportare il carico, chi mi ha aiutata a comprare il materiale per coprire il tetto, chi mi ha accompagnata dal falegname ed ha discusso il prezzo per me, e chi – sapendo che in questo periodo nel mio nuovo quartiere non c’è una goccia d’acqua – mi ha portato due preziose taniche da 10 l. per potermi lavare! … Infine, sfido chiunque a poter vantare un capo disposto a presentarsi a casa la domenica mattina, armato di trapano e chiodi, per fissare armadi e mensole alle pareti!!! Insomma, ancora una volta la Guinea mi ha innervosita con la sua disorganizzazione … e commossa con la solidarietà della sua gente!

Donne!


Oggi, 30 gennaio, è festa in tutta la Guinea. Si ricorda la morte di Titina Silà, eroina della lotta per l’indipendenza e simbolo indiscusso di tutte le donne guineensi.
Un genuino 8 marzo in versione africana, un giorno di festa al femminile, un doveroso tributo a tutte coloro che in questo piccolo, fragile Paese costituiscono il vero motore dell’economia di sussistenza, testarde e instancabili nella quotidiana lotta per la vita. Donne forti, che si fanno carico di intere famiglie macinando chilometri sotto il sole per vendere frutta al mercato. Donne ostinate, che pur dovendo accudire un figlio piccolo non abbandonano la scuola e si ingegnano con qualche lavoretto per guadagnarsi il pane. Donne sensibili, sempre pronte a condividere il poco che hanno con il vicino in difficoltà. Donne sagge, capaci di sgretolare tradizioni radicate per offrire ai propri figli un futuro migliore.
Questa è anche la tua festa, Kuke, che sei così fragile e forte al tempo stesso e che con infinita pazienza dopo la scuola lavi, pulisci, cucini e trasporti pesanti recipienti d’acqua fino a casa. É la tua festa, Angelina, madre premurosa e attenta verso i tuoi piccoli. É festa anche per te, Binta, che con i pochi soldi guadagnati vendendo il pane per strada riesci a pagare la scuola ai tuoi 3 figli.
L’altra metà del cielo in Africa fa davvero miracoli, incide nel tessuto sociale, cambia la realtà a partire dal basso…
Per questo, pensando a tutte le donne meravigliose che ho avuto la fortuna di conoscere qui in Guinea, non posso che augurarmi che il loro valore venga riconosciuto ben oltre questa data.

19 gennaio 2008

Adeus Bubaque ...




"Nulla è permanente, eccetto il cambiamento"


Eraclito




Due anni in Guinea come missionaria laica ... e tanti doni per cui ringraziare.
La fine di un'esperienza bella e sofferta (http://danielabubaque.altervista.org/) diventa ora nuovo punto di partenza.
L'avventura continua, senza più etichette, ma con la stessa voglia di spendersi per la gente e per questo Paese così povero di mezzi materiali e al contempo così ricco di fascino, tradizioni, valori, culture ...
Da un paio di mesi a questa parte, le meravigliose stellate delle isole Bijagòs hanno lasciato il posto al traffico disordinato della capitale Bissau, ed io non mi occupo più di formazione degli insegnanti locali, lavorando ora per una ONG portoghese, l'INDE.
Sono tanti i cambiamenti che hanno segnato questo periodo ... ma in fondo, tra la Daniela di oggi e la persona che due anni fa si è licenziata ed è partita per la missione non esiste nessuna frattura: le motivazioni che mi hanno spinta a partire sono le stesse che oggi mi inducono a restare, l’amore per la gente è – se possibile – ancora più grande di quando sono arrivata in Guinea...
... e la voglia di raccontare un frammento d'Africa attraverso i volti e le storie delle persone che incontro è ancora forte, malgrado tutto.
Ecco dunque il mio regalo per voi: a
ttraverso il mio sguardo, ancora una volta, un pezzettino di Guinea.