Oggi, 30 gennaio, è festa in tutta la Guinea. Si ricorda la morte di Titina Silà, eroina della lotta per l’indipendenza e simbolo indiscusso di tutte le donne guineensi.
Un genuino 8 marzo in versione africana, un giorno di festa al femminile, un doveroso tributo a tutte coloro che in questo piccolo, fragile Paese costituiscono il vero motore dell’economia di sussistenza, testarde e instancabili nella quotidiana lotta per la vita. Donne forti, che si fanno carico di intere famiglie macinando chilometri sotto il sole per vendere frutta al mercato. Donne ostinate, che pur dovendo accudire un figlio piccolo non abbandonano la scuola e si ingegnano con qualche lavoretto per guadagnarsi il pane. Donne sensibili, sempre pronte a condividere il poco che hanno con il vicino in difficoltà. Donne sagge, capaci di sgretolare tradizioni radicate per offrire ai propri figli un futuro migliore.
Questa è anche la tua festa, Kuke, che sei così fragile e forte al tempo stesso e che con infinita pazienza dopo la scuola lavi, pulisci, cucini e trasporti pesanti recipienti d’acqua fino a casa. É la tua festa, Angelina, madre premurosa e attenta verso i tuoi piccoli. É festa anche per te, Binta, che con i pochi soldi guadagnati vendendo il pane per strada riesci a pagare la scuola ai tuoi 3 figli.
L’altra metà del cielo in Africa fa davvero miracoli, incide nel tessuto sociale, cambia la realtà a partire dal basso…
Per questo, pensando a tutte le donne meravigliose che ho avuto la fortuna di conoscere qui in Guinea, non posso che augurarmi che il loro valore venga riconosciuto ben oltre questa data.
Un genuino 8 marzo in versione africana, un giorno di festa al femminile, un doveroso tributo a tutte coloro che in questo piccolo, fragile Paese costituiscono il vero motore dell’economia di sussistenza, testarde e instancabili nella quotidiana lotta per la vita. Donne forti, che si fanno carico di intere famiglie macinando chilometri sotto il sole per vendere frutta al mercato. Donne ostinate, che pur dovendo accudire un figlio piccolo non abbandonano la scuola e si ingegnano con qualche lavoretto per guadagnarsi il pane. Donne sensibili, sempre pronte a condividere il poco che hanno con il vicino in difficoltà. Donne sagge, capaci di sgretolare tradizioni radicate per offrire ai propri figli un futuro migliore.
Questa è anche la tua festa, Kuke, che sei così fragile e forte al tempo stesso e che con infinita pazienza dopo la scuola lavi, pulisci, cucini e trasporti pesanti recipienti d’acqua fino a casa. É la tua festa, Angelina, madre premurosa e attenta verso i tuoi piccoli. É festa anche per te, Binta, che con i pochi soldi guadagnati vendendo il pane per strada riesci a pagare la scuola ai tuoi 3 figli.
L’altra metà del cielo in Africa fa davvero miracoli, incide nel tessuto sociale, cambia la realtà a partire dal basso…
Per questo, pensando a tutte le donne meravigliose che ho avuto la fortuna di conoscere qui in Guinea, non posso che augurarmi che il loro valore venga riconosciuto ben oltre questa data.