12 febbraio 2008

Karnaval guineense


(4/02/08)

… La festa più importante in Guinea? Facile: il Carnevale!

In questi giorni Bissau è letteralmente bloccata e la gente si riversa in strada a festeggiare, paralizzando la circolazione e rendendo impossibile qualsiasi spostamento. Purtroppo in capitale non mancano gli incidenti dovuti al vino e alla violenza, al punto che ogni anno qualcuno ci lascia la pelle. Da ogni parte della Guinea Bissau arrivano rappresentanze che sfilando per le vie principali si contendono i premi messi in palio dal comitato organizzatore, esibendo costumi tradizionali e mises fantasiose. Difficile che un guineense si perda lo spettacolo e rimanga in casa, la praça è tutta un brulicare di gente e per strada spuntano come funghi baracche di paglia, bar improvvisati che attendono la numerosa clientela.

Di più non saprei dire … perché del Karnaval di quest’anno non ho visto proprio nulla! Ho infatti approfittato delle feste per recludermi in casa e dedicarmi all’ingrato lavoro di pulire, aprire scatole e scatoloni, montare scaffali e tende nel tentativo di dare un minimo di stabilità al mio recentissimo trasloco africano. Eh sì, ormai è ufficiale: a Bissau ho finalmente una casa tutta per me! Si tratta – ovviamente – di una sistemazione “alla guineense”, con tutte le gioie e i dolori del caso: maniglie e stipiti che ti rimangono continuamente in mano, padroni di casa inadempienti, da tallonare passo passo nella speranza che si decidano a ripararti i buchi nel tetto o le porte pericolanti, giorni e giorni buttati via (con immensa frustrazione) per lavori semplicissimi, rifatti infinite volte ai lentissimi ritmi africani coi quali noi lombardi proprio non riusciamo a convivere! Il giorno in cui mi sono insediata nella mia nuova reggia ovviamente non era pronto nulla: niente luce né acqua in casa, gente che alle 7 di sera stava ancora dipingendo le pareti ed aggiustando il tetto, polvere e calcinacci da tutte le parti ..: ho giusto preparato il letto e dormito (si fa per dire) così!

Il lato positivo della faccenda riguarda – anche stavolta – la gente. Una cosa mi é stata chiara fin da subito: impossibile pensare di far fronte ad un’impresa del genere contando sulle mie sole forze! Ho così chiamato a raccolta gli amici, ho chiesto aiuto … e si è subito messa in moto la grandiosa macchina della solidarietà africana: chi è venuto con me al porto per ritirare i mobili che avevo lasciato a Bubaque, chi mi ha prestato il furgone per trasportare il carico, chi mi ha aiutata a comprare il materiale per coprire il tetto, chi mi ha accompagnata dal falegname ed ha discusso il prezzo per me, e chi – sapendo che in questo periodo nel mio nuovo quartiere non c’è una goccia d’acqua – mi ha portato due preziose taniche da 10 l. per potermi lavare! … Infine, sfido chiunque a poter vantare un capo disposto a presentarsi a casa la domenica mattina, armato di trapano e chiodi, per fissare armadi e mensole alle pareti!!! Insomma, ancora una volta la Guinea mi ha innervosita con la sua disorganizzazione … e commossa con la solidarietà della sua gente!